Nome: Fanfara ANA Rogno
Maestro: Piziali Alfiio – tel 035967099 – cell 328.0092012
Presidente: Sandrini Renato
Vice presidente: Delvecchio Valerio
Segretario: Delvecchio Silvano
Giorno delle prove: giovedì

Contatti
fanfaraanarogno@gmail.com
Mobile: 328.0092012

Indirizzo
località Castelfranco
24060 Rogno / Bergamo

La fanfara sui social

La storia della Fanfara Ana Rogno, è una storia simile a molte altre. La volontà e la voglia di qualcuno che si mette in moto coinvolgendo altre persone; la passione per la musica e soprattutto la voglia di riaffermare i valori che sono propri della gente di montagna e quindi a maggior ragione degli Alpini che sono l’anima della montagna. Rogno è un comune che ha sempre avuto tradizioni musicali, grazie alla presenza del Corpo Musicale di Castelfranco dal 1911, ma, nonostante ciò, non si era mai pensato di istituirvi un gruppo di penne nere in congedo e soprattutto una fanfara con i connotati che richiamano la tradizione alpina. Come in tutte le cose però, arriva sempre il momento in cui qualcuno decide di dare inizio all’avventura e questo qualcuno nel nostro caso ha un nome e un cognome che a tutt’oggi contraddistingue la storia della Fanfara essendo stato il promotore ed il primo capofanfara: Delvecchio Daniele. E’ lui infatti che, motivato dalla passione per la musica, coinvolge alcuni alpini in congedo di Rogno per improvvisare un gruppo che darà poi vita a quella che oggi è una delle fanfare alpine più famose e apprezzate della sezione di Bergamo. In concomitanza con la fondazione del gruppo Alpini di Rogno, con Capo Gruppo Baiguini Amadio, nell’ormai lontano 1974, un gruppo di “Padri Fondatori” mise in piedi una piccola fanfara, senza molte pretese, ma con tanta passione nel cuore, con l’intenzione di far rivivere emozioni e sentimenti nascosti nel cuore di ciascuno, alpino o meno che fosse. L’unico documento storico esistente che testimonia l’elenco dei fondatori è la prima pagina del registro della Fanfara, lo stesso che, aggiornato man mano dal segretario Delvecchio Silvano, è ancora in uso ai giorni d’oggi sin dal maggio del 1974; Ben presto attorno a questi “Padri Fondatori” si unirono altre persone, tutte animate dal desiderio di contribuire con la loro competenza e passione musicale a rendere più bella ed attraente la Fanfara Ana di Rogno. Il battesimo della Fanfara avviene appunto il 6 Maggio 1974 quando partecipa al Raduno Nazionale a Udine, dove sfila per le vie con splendida sicurezza e maestria pur avendo un organico complessivo di soli 13 musicisti, competendo come una veterana con le più prestigiose Fanfare d’Italia. Alcuni componenti di quel gruppo ricordano ancora con emozione il lungo applauso che è stato loro tributato in occasione del primo servizio. L’intesa nel gruppo fu perfetta e nel giro di pochi mesi, con l’adesione di altri valenti componenti della Banda musicale di Castelfranco e di altri appassionati suonatori, la Fanfara divenne una vera realtà musicale. Gli inizi furono molto spartani, non si effettuavano prove, pertanto ci si ritrovava solamente il giorno del servizio ed il repertorio era quello del corpo musicale di Castelfranco. Nacquero subito diverse discussioni, perchè la banda non desiderava che nascesse un altro gruppo musicale, composta pure dagli stessi suonatori ma gestito separatamente, e voleva evitare che un suonatore facesse parte solo della Fanfara e non del Corpo Bandistico di Castelfranco. A tale proposito la discussione durò per molti anni. Fra tante polemiche, però, a seguito di una gestione oculata e attenta, nacque lo stesso una Fanfara Ana, ossia un gruppo di suonatori col cappello alpino, formata per la maggior parte da persone appartenenti al Corpo Bandistico di Castelfranco (questa regola è valsa fino a poco tempo fa). Le adunate nazionali e la festa annuale del gruppo alpini di Rogno erano gli unici appuntamenti ai quali la Fanfara aveva la precedenza sul Corpo Musicale di Castelfranco. Per tutti gli altri servizi bisognava sempre dare la giusta priorità agli impegni della banda. Ogni tanto, nelle discussioni che seguivano, ci scappava qualche frase colorita buttata lì quasi per caso, che stemperava la tensione ed alla fine, come nel libro dei Salmi, tutto finiva in gloria, e le note salivano al cielo più cristalline che mai. E’ risaputo che nelle culture di tutti i popoli del mondo, le saghe e le leggende conservano nel nucleo profondo delle storie che vengono raccontate, un mito fondante che con l’andar del tempo aumenta di risonanza e viene arricchito ad ogni passaggio generazionale da nuovi apporti che aiutano a rendere più vera e credibile la narrazione che viene fatta; così è stato, ed è, per quanto riguarda la storia della fanfara Ana di Rogno: una piccola fanfara di periferia che grazie alla tenacia ed alla bravura dei suoi componenti è cresciuta e si è sviluppata guadagnandosi rispetto ed ammirazione, diventando essa stessa un mito. Sin dagli esordi la fanfara ebbe un carattere “ecumenico”, tutti potevano farne parte, infatti in quella fanfara c’erano (e ci sono) persone provenienti da ogni ceto sociale: tecnici, operai, artigiani, commercianti, ecc. espressione viva di quel tessuto sociale che costituisce la parte sana del nostro Paese. Principale responsabile della Fanfara è stato per anni Delvecchio Daniele che contribuì a concretizzare l’idea di parecchi alpini e diventò inoltre il primo maestro. Per i primi anni non ci fu una vera e propria divisa: all’inizio in comune vi era solo il cappello alpino; solo nel 1982 infatti si arrivò alla prima divisa completa, composta da una camiciona a quadrettoni, una giubba marrone e pantaloni verdi. Inizialmente le musiche proposte dalla Fanfara furono l’Inno degli Alpini, tutti gli inni patriottici come “Il Piave” ed “Il Grappa”, ed anche alcune marce non militari, provenienti dal repertorio bandistico. Poco dopo furono acquistati dal maestro Sgrafetto di Cogno degli arrangiamenti e partiture di alcune marce con brani prettamente alpini. Il più famoso, che ancor oggi viene suonato in ogni occasione, è l’inno “NOI DEL FORTE EDOLO”, Sotto lo stimolo del successo ottenuto e spronata dall’inesauribile vena del maestro Delvecchio Daniele, la Fanfara migliorò il suo repertorio e partecipò, nei mesi successivi, a numerosi servizi alpini esibendosi in molti paesi della ValleCamonica e della provincia di Bergamo, dove ottenne consensi suscitando enorme entusiasmo.Dalla prima uscita del 1974, la Fanfara ha sempre partecipato a tutte le adunate nazionali successive: fra le più importanti Roma, Genova, Milano, Torino, Verona, Trieste, Udine, Firenze. … All’inizio, l’organico di 13 musicisti era composto esclusivamente da strumenti a fiato, con l’aggiunta di un rullante in qualche occasione. Solamente nel 1982, in occasione dell’Adunata di Bologna vennero introdotti in prima fila 3 tamburi imperiali (Delvecchio Luigi, Delvecchio Gianni e Delvecchio Bruno) e un rullante (Franini Giuseppe) per accompagnare le marce e tenere il passo con la cadenza durante le sfilate. Dopo qualche anno (1986), in occasione dell’Adunata di Bergamo, Delvecchio Mattia sostituì con il tamburo imperiale Delvecchio Bruno, che iniziò a suonare il rullante. Questi componenti (Delvecchio Luigi, Mattia, Gianni e Bruno) ancora oggi, da quasi trent’anni, sono percussionisti della Fanfara Ana di Rogno. Leggere questi nomi fa proprio capire come la nostra sia sempre stata sin dall’inizio una Fanfara gestita e sostenuta da persone che facevano parte non solo del paese di Castelfranco, ma erano anche componenti delle stesse famiglie, quindi legati fra loro da un grado di parentela.

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