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Il 1974 è l’anno in cui prende vigore la solidarietà: per questo c’è voluto il cuore e l’opera del dott. Caprioli. Verso la fine dell’anno il presidente Caprioli, propone di erigere un “monumento” del tutto originale: una Casa per i bambini miodistrofici. Così nacque quel gioiello che è la Casa di Endine Gaiano, all’insegna del motto “Ricordiamo i Morti aiutando i vivi”.
La “follia” della casa di Endine
Un fiorire di iniziative per sostenere l’iniziativa caratterizzò tutto il 1975. Tutti i Gruppi in occasione di manifestazioni non mancarono di organizzare raccolte di fondi per la costruenda Casa di Endine. Allo stadio comunale di Bergamo si svolse uno spettacolo definito “indimenticabile” sotto tutti i punti di vista. Oltre 20.000 gli spettatori, organizzazione perfetta, fanfare, sport e canzoni tennero banco per tutta la serata ed al termine tutti se ne andarono soddisfatti per i soldi spesi bene a favore di un’opera altamente meritoria. Alla fine del 1975 i fondi raccolti raggiunsero i 74 milioni.
(…) Mentre a fine del ‘91 si fa strada un’altra grande iniziativa a livello Sezionale: la realizzazione di un laboratorio per i ragazzi della Casa di Endine. Con il 1992 i lavori del laboratorio ad Endine Gaiano sono in piena attività. I lavori durano per oltre due anni. Ogni fine settimana si alternano i volontari di 74 Gruppi, coordinati da Carobbio, Marinoni e Turani, che portano a termine il grandioso e luminoso laboratorio, progettato dall’alpino Bianchi. Piero Arnoldi, alpino per eccellenza, batté ogni record con ben 30 domeniche di presenza sul cantiere.
Il laboratorio di Endine viene inaugurato con una grande manifestazione il 9 aprile 1995.
(estratto da “La storia della Sezione di Bergamo”)